Robert Owen, industriale e riformatore sociale
britannico.
Nato a Newtown, Montgomeryshire, nel 1771 e morto sempre a Newtown nel 1858.
Di famiglia povera, fin dalla tenera età fu costretto a guadagnarsi da vivere lavorando
come operaio in un cotonificio. A vent'anni era già direttore d'una filanda a Manchester
e a ventinove comproprietario e amministratore di un grande opificio tessile a New Lanark,
in Scozia. Qui, tra il 1800 e il 1819, tentò di realizzare un primo esperimento sociale,
volto a migliorare le condizioni di vita e di lavoro degli operai dell'azienda e delle
loro famiglie. Il successo dell'iniziativa lo indusse a formulare un progetto a più vasto
respiro (Una nuova concezione della società, 1812) e a interessare alla sua causa
uomini di governo britannici ed europei. Nello stesso periodo andò maturando un piano di
trasformazione della società su basi comunistiche, che contemplava la costituzione di
piccole comunità agrarie, di 1.200 individui al massimo, confederate tra loro e
autogestite, i cui membri avrebbero partecipato secondo le capacità e il bisogno al
lavoro collettivo e alla ripartizione del prodotto sociale. Per propagandare tale disegno,
Owen acquistò nel 1819 dei terreni negli Stati Uniti (Indiana), fondandovi la colonia
socialista di New Harmony. L'esperimento ebbe vita effimera e Owen, tornato in patria,
dove nel frattempo le sue idee avevano acquistato seguito tra gli operai, si pose alla
testa di un grande movimento sociale tendente a raggiungere l'emancipazione dei lavoratori
attraverso la riorganizzazione dell'industria su basi cooperative e l'introduzione negli
scambi di una sorta di unità monetaria (labour-note) basata sull'ora lavorativa. A
tale scopo costituì una banca del lavoro, la National Equitable Labour Exchange (1832),
che però fallì di lì a poco (1834). Ma certamente il più gran merito di Owen fu
l'impulso dato al nascente movimento sindacale con la creazione della Grand National
Consolidated Trades Union (1833), che, pur disgregandosi a poco meno di un anno dalla
fondazione, rappresentò il primo tentativo di unificazione su scala nazionale dei
sindacati britannici. Socialista, ma non rivoluzionario, Owen rigettò l'azione politica
dei cartisti preferendo al "cartismo della forza fisica" il "cartismo della
forza morale" (Il libro del mondo morale, 1836- 1844). Benché negli ultimi
anni di vita si fosse lasciato quasi completamente assorbire da ricerche spiritiche e
avesse perso ogni influenza sui suoi antichi seguaci, parte del suo insegnamento rimase
profondamente radicata nel movimento operaio britannico.
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Data ultima modifica venerdì 23 marzo 2001 19.44.58