sir Philip Sidney, uomo politico e
scrittore inglese.
Nato a Penshurst, Kent nel 1554 e morto ad Arnhem, Paesi Bassi nel 1586
Nipote, per parte di madre, del conte di Leicester, fu incaricato di importanti missioni
diplomatiche sul continente, che lo portarono a Parigi (proprio nel periodo della strage
degli ugonotti), a Vienna, a Venezia e a Firenze. Caduto in disgrazia a corte per la sua
opposizione al progettato matrimonio della regina Elisabetta col duca d'Angiò, fratello
di Enrico III di Francia, si ritirò in solitudine dedicandosi alla stesura del romanzo
pastorale Arcadia (1580 circa). A Londra nel 1584 conobbe Giordano Bruno, che gli
dedicò alcune sue opere. Inviato, insieme col conte di Leicester, nei Paesi Bassi e
nominato governatore di Flessinga, fu ferito gravemente nell'attacco della piazzaforte di
Zutphen e morì pochi giorni dopo. Scrittore elegante e raffinato, seppe rendere con
accenti personali temi e forme della cultura francese e soprattutto italiana. Più che
nell'Arcadia, che dal Sannazzaro deriva solo la struttura, il modello italiano è
avvertibile nella raccolta di sonetti Astrofel e Stella (Astrophel and Stella,
postuma, 1591), che nella sottile analisi psicologica rivela l'impronta petrarchesca, e
nella risposta polemica a S. Gosson, Apologia della poesia (postuma, 1595 circa),
che, originale nell'esame critico della poesia inglese, deriva il suo impianto dai
trattatisti italiani (Scaligero). L'opera di Sidney, proprio per i continui riferimenti
alla cultura europea, costituì una esperienza stimolante per la letteratura inglese
dell'età elisabettiana.
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Data ultima modifica venerdì 23 marzo 2001 19.45.01