Aprile 1998
Biografia Autore


Mark Twain, (pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens), scrittore americano.
Nato in Florida, Missouri nel 1835 e morto a Redding, Connecticut nel 1910.
Trascorsa l'infanzia a Hannibal, un villaggio a ovest del Mississippi, in un ambiente rurale e di frontiera, nel 1847, alla morte del padre che si era rovinato in speculazioni sbagliate, fu costretto a lasciare gli studi per intraprendere una serie di mestieri disparati, nel segno di una vita errabonda. Dopo esser stato apprendista in una stamperia e tipografo ambulante, divenne pilota di battelli sul Mississippi: e fu questo l'episodio centrale della sua esperienza giovanile, alla quale si riferisce lo pseudonimo da lui adottato, Mark Twain, che nel gergo dei marinai fluviali significa "misura, o segna, due", ossia due tese di profondità (circa 4 m). Allo scoppio della guerra civile Twain, che si sentì sempre culturalmente legato al Sud, si arruolò nell'esercito dei confederati; ma fu una brevissima parentesi. Nel luglio del 1861 decise infatti di seguire nel West il fratello Orion, di idee unioniste, che era stato nominato segretario del governatore del Nevada. Nel 1862, dopo aver tentato il lavoro del minatore, entrò a far parte della redazione dell'Enterprise, giornale di Virginia City, firmandosi per la prima volta Mark Twain. Come giornalista fu pure in California, e a San Francisco si legò con un gruppo di scrittori locali, il più autorevole dei quali era Bret Harte; ma l'influenza più incisiva fu quella di Charles Farrar Browne, il popolare umorista noto sotto lo pseudonimo di Artemus Ward, da cui egli trasse un'efficace lezione di genere e di stile. Sullo sfondo della California, e con personaggi tanto spregiudicati e ribaldi quanto autentici e sinceri, nel 1865 Twain scrisse e pubblicò nel Saturday Press di New York il racconto che doveva dargli immediata fama, Il famoso ranocchio saltatore della contea di Calaveras, tipico esempio di storia umoristica, iperbolica e grottesca, scritta con un linguaggio realistico e infarcito di gergo. Il racconto diede il titolo alla prima raccolta narrativa di Twain (1867), cui seguì Gli innocenti all'estero (The Innocents Abroad, 1869), una serie di annotazioni su un viaggio in Europa e in Terrasanta, in cui il vecchio continente è visto con gli occhi dell'americano incolto e non disposto alla venerazione o al culto del passato (in questo senso "innocente"). Nel 1870 Twain sposò Olivia Langdon, e si stabilì a Hartford, nel Connecticut, in quell'Est di cui aveva messo alla berlina convenzioni e pregiudizi. L'inserimento nell'ambiente della moglie lo portò ad accettarne alcuni caratteristici tabù, primo fra tutti quello del sesso, ma non spense per questo la sua inclinazione alla polemica e alla dissacrazione. Nel 1872 uscì Vita dura (Roughing It), insieme di racconti collegati da un tenue filo autobiografico, e nel 1873 L'età dorata, scritta in collaborazione con Charles Dudley Warner, satira dell'ambiente politico e del mondo affaristico fiorito dopo la guerra civile. Maturavano intanto i due capolavori dello scrittore, Le avventure di Tom Sawyer (1876) e la sua ideale continuazione Le avventure di Huckleberry Finn (1885). In entrambi i romanzi il protagonista è un ragazzo in conflitto con la società che vuole educarlo secondo i propri princìpi. Grazie alla fuga, all'avventura e soprattutto alla sua vita libera su una zattera e su un'isola del grande fiume, Huckleberry Finn si pone quale simbolo di un'America nuova e libera da schemi convenzionali e da costrizioni sociali. Se si aggiunge che, rompendo con la tradizione corrente, Twain si serve di un linguaggio dialettale, di un'intonazione tipicamente popolare e americana, si comprende che fin dalla sua comparsa Huckleberry Finn sia stato salutato come una svolta, e considerato in seguito, ad es. da Hemingway, la pietra miliare della letteratura americana. Allo stesso periodo appartengono molti felici racconti, tra cui Un biglietto da un milione di sterline (1879), e libri meno importanti ma significativi: Il principe e il povero(1882); Vita sul Mississippi (1883); Uno Yankee alla corte di re Artù (1889), collocato in un posticcio medioevo e in effetti satira dell'industrialismo trionfante, e Ricordi personali su Giovanna d'Arco (1896). Ma lo scrittore, se ironizzava sull'espansione industriale e tecnologica, ne rimaneva peraltro affascinato. Di qui una serie di iniziative, tra le quali investimenti sbagliati e il tentativo di costruire una mastodontica quanto inefficiente macchina tipografica, che lo portarono al tracollo economico. Per rifarsi Twain dovette moltiplicare i giri di conferenze e produrre una serie di libri non privi di pregi ma in genere disuguali e ripetitivi.
Nuovo vigore egli trovò nell'ultima fase della sua carriera, segnata dall'abbandono del vernacolo e dalla pubblicazione di opere a sfondo filosofico, improntate a un pessimismo così totale da sfiorare il nichilismo, come il lungo racconto L'uomo che corruppe Hadleyburg (1899), e Lo straniero misterioso (postumo, 1916).
Prostrato da lutti familiari e dalle disavventure economiche, negli ultimi anni Twain fu indotto a un costante ripiegamento su se stesso e a una progressiva solitudine: scrisse soltanto frammenti, nei quali si anticipa sia pure disordinatamente una singolare tematica dell'assurdo, e completò la sua Autobiografia e il Diario, apparsi postumi e incompleti. Morì per un attacco di angina pectoris, un decennio prima che la nuova generazione di critici americani lo proponesse definitivamente come uno dei pochi autentici e indiscussi classici della letteratura del suo paese.



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Data ultima modifica venerdì 23 marzo 2001 19.47.33