Mark Twain, (pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens),
scrittore americano.
Nato in Florida, Missouri nel 1835 e morto a Redding, Connecticut nel 1910.
Trascorsa l'infanzia a Hannibal, un villaggio a ovest del Mississippi, in un ambiente
rurale e di frontiera, nel 1847, alla morte del padre che si era rovinato in speculazioni
sbagliate, fu costretto a lasciare gli studi per intraprendere una serie di mestieri
disparati, nel segno di una vita errabonda. Dopo esser stato apprendista in una stamperia
e tipografo ambulante, divenne pilota di battelli sul Mississippi: e fu questo l'episodio
centrale della sua esperienza giovanile, alla quale si riferisce lo pseudonimo da lui
adottato, Mark Twain, che nel gergo dei marinai fluviali significa "misura, o segna,
due", ossia due tese di profondità (circa 4 m). Allo scoppio della guerra civile
Twain, che si sentì sempre culturalmente legato al Sud, si arruolò nell'esercito dei
confederati; ma fu una brevissima parentesi. Nel luglio del 1861 decise infatti di seguire
nel West il fratello Orion, di idee unioniste, che era stato nominato segretario del
governatore del Nevada. Nel 1862, dopo aver tentato il lavoro del minatore, entrò a far
parte della redazione dell'Enterprise, giornale di Virginia City, firmandosi per la
prima volta Mark Twain. Come giornalista fu pure in California, e a San Francisco si legò
con un gruppo di scrittori locali, il più autorevole dei quali era Bret Harte; ma
l'influenza più incisiva fu quella di Charles Farrar Browne, il popolare umorista noto
sotto lo pseudonimo di Artemus Ward, da cui egli trasse un'efficace lezione di genere e di
stile. Sullo sfondo della California, e con personaggi tanto spregiudicati e ribaldi
quanto autentici e sinceri, nel 1865 Twain scrisse e pubblicò nel Saturday Press di
New York il racconto che doveva dargli immediata fama, Il famoso ranocchio saltatore
della contea di Calaveras, tipico esempio di storia umoristica, iperbolica e
grottesca, scritta con un linguaggio realistico e infarcito di gergo. Il racconto diede il
titolo alla prima raccolta narrativa di Twain (1867), cui seguì Gli innocenti
all'estero (The Innocents Abroad, 1869), una serie di annotazioni su un viaggio
in Europa e in Terrasanta, in cui il vecchio continente è visto con gli occhi
dell'americano incolto e non disposto alla venerazione o al culto del passato (in questo
senso "innocente"). Nel 1870 Twain sposò Olivia Langdon, e si stabilì a
Hartford, nel Connecticut, in quell'Est di cui aveva messo alla berlina convenzioni e
pregiudizi. L'inserimento nell'ambiente della moglie lo portò ad accettarne alcuni
caratteristici tabù, primo fra tutti quello del sesso, ma non spense per questo la sua
inclinazione alla polemica e alla dissacrazione. Nel 1872 uscì Vita dura (Roughing
It), insieme di racconti collegati da un tenue filo autobiografico, e nel 1873 L'età
dorata, scritta in collaborazione con Charles Dudley Warner, satira dell'ambiente
politico e del mondo affaristico fiorito dopo la guerra civile. Maturavano intanto i due
capolavori dello scrittore, Le avventure di Tom Sawyer (1876) e la sua ideale
continuazione Le avventure di Huckleberry Finn (1885). In entrambi i romanzi il
protagonista è un ragazzo in conflitto con la società che vuole educarlo secondo i
propri princìpi. Grazie alla fuga, all'avventura e soprattutto alla sua vita libera su
una zattera e su un'isola del grande fiume, Huckleberry Finn si pone quale simbolo di
un'America nuova e libera da schemi convenzionali e da costrizioni sociali. Se si aggiunge
che, rompendo con la tradizione corrente, Twain si serve di un linguaggio dialettale, di
un'intonazione tipicamente popolare e americana, si comprende che fin dalla sua comparsa Huckleberry
Finn sia stato salutato come una svolta, e considerato in seguito, ad es. da
Hemingway, la pietra miliare della letteratura americana. Allo stesso periodo appartengono
molti felici racconti, tra cui Un biglietto da un milione di sterline (1879), e
libri meno importanti ma significativi: Il principe e il povero(1882); Vita sul
Mississippi (1883); Uno Yankee alla corte di re Artù (1889), collocato in un
posticcio medioevo e in effetti satira dell'industrialismo trionfante, e Ricordi
personali su Giovanna d'Arco (1896). Ma lo scrittore, se ironizzava sull'espansione
industriale e tecnologica, ne rimaneva peraltro affascinato. Di qui una serie di
iniziative, tra le quali investimenti sbagliati e il tentativo di costruire una
mastodontica quanto inefficiente macchina tipografica, che lo portarono al tracollo
economico. Per rifarsi Twain dovette moltiplicare i giri di conferenze e produrre una
serie di libri non privi di pregi ma in genere disuguali e ripetitivi.
Nuovo vigore egli trovò nell'ultima fase della sua carriera, segnata dall'abbandono del
vernacolo e dalla pubblicazione di opere a sfondo filosofico, improntate a un pessimismo
così totale da sfiorare il nichilismo, come il lungo racconto L'uomo che corruppe
Hadleyburg (1899), e Lo straniero misterioso (postumo, 1916).
Prostrato da lutti familiari e dalle disavventure economiche, negli ultimi anni Twain fu
indotto a un costante ripiegamento su se stesso e a una progressiva solitudine: scrisse
soltanto frammenti, nei quali si anticipa sia pure disordinatamente una singolare tematica
dell'assurdo, e completò la sua Autobiografia e il Diario, apparsi postumi
e incompleti. Morì per un attacco di angina pectoris, un decennio prima che la nuova
generazione di critici americani lo proponesse definitivamente come uno dei pochi
autentici e indiscussi classici della letteratura del suo paese.
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Data ultima modifica venerdì 23 marzo 2001 19.47.33