Dicembre 1998
Biografia Autore


Richard Wagner, compositore e drammaturgo tedesco.
Nato a Lipsia nel 1813 e morto a Venezia nel 1883.
Rimasto orfano di padre a soli sei mesi, fu educato dal patrigno, l'attore e pittore Ludwig Geyer. Già allievo della Kreuzschule di Dresda, intraprese nel 1827 a Lipsia, contemporaneamente a studi di filosofia all'università, quelli di armonia e contrappunto, con Christian Theodor Weinlig, Cantor della Thomasschule. A quest'epoca risalgono le sue prime composizioni, brani per pianoforte, pezzi sinfonici, sette Lieder per il Faust di Goethe, e due opere, Le nozze (incompiuta) e Le fate, dalla Donna serpente di C. Gozzi, rappresentata postuma nel 1888. Ottenuto l'incarico di maestro del coro e di ripetitore al pianoforte presso il teatro di Würzburg (1833) e successivamente quello di direttore d'orchestra presso l'Opera di Magdeburgo (1834-1836), fece rappresentare in questa città (dove aveva sposato nel 1836 la cantante Minna Planer) una nuova opera, Il divieto d'amare o La novizia di Palermo (1836), tratta da Misura per misura di W. Shakespeare, accolta con scarso successo. Lipsia, Königsberg, Riga furono i centri in cui si svolse la sua attività successiva, sullo sfondo di un'esistenza avventurosa e disordinata, ma singolarmente ricca di esperienze culturali e stilistiche. Nel gennaio 1839, realizzando un sogno da lungo tempo accarezzato, si recò a Parigi, passando per Londra. Assillato da problemi economici, non riuscì, nonostante la benevola accoglienza e l'aiuto di Meyerbeer (col quale più tardi entrò in aspra polemica), a inserirsi nell'ambiente musicale parigino: accanto a una serie di pezzi d'occasione di scarso impegno e a saggi pubblicati sulla Gazette musicale, attese alla composizione di due nuove opere, Rienzi e Il vascello fantasma Lasciata Parigi nel 1841, si trasferì a Dresda dove l'anno successivo il Rienzi ebbe trionfali accoglienze; sull'onda del successo il musicista ottenne l'incarico di direttore dell'orchestra della corte di Dresda (1843). A questi riconoscimenti non corrispose tuttavia un analogo apprezzamento della sua opera compositiva: sia Il vascello fantasma (1843) sia Tannhäuser(1845), entrambe rappresentate al Teatro di corte di Dresda, ebbero infatti contrastate accoglienze. Amico tra gli altri di M. A. Bakunin, partecipò ai moti insurrezionali del 1848 e del 1849 e, ricercato dalla polizia, fu costretto ad abbandonare Dresda, dove avrebbe dovuto aver luogo la prima rappresentazione di Lohengrin, terminato nel 1847. Aiutato da Liszt, suo fervente ammiratore, riparò in Svizzera, fissando la propria dimora a Zurigo. Qui approfondì i fondamenti teorici della sua rivoluzionaria visione del teatro musicale con L'arte e la rivoluzione (1849), L'opera d'arte dell'avvenire (1850), dedicata al filosofo L. Feuerbach, Opera e dramma (1851); su consiglio di Liszt, che aveva frattanto allestito e diretto Lohengrin a Weimar (1850), iniziò parimenti la stesura dell'Anello del Nibelungo, che avrebbe terminato dopo oltre un ventennio. Ma le complicazioni dovute alla violenta passione per Mathilde Wesendonk, moglie di un commerciante zurighese che gli era stato prodigo di aiuti, lo costrinsero a lasciare la Svizzera: trasferitosi a Venezia, lavorò alla partitura di Tristano e Isotta, che fu terminata a Lucerna nel 1859. L'esecuzione di Tannhäuser a Parigi nel 1861 si risolse in un insuccesso clamoroso, pur attirandogli l'interesse e le simpatie del mondo letterario, soprattutto di Baudelaire e di T. Gautier. Sempre più pressato dalle strettezze economiche, Wagner intraprese in quegli anni un'intensa attività concertistica come direttore d'orchestra in numerosi centri europei, mettendo a punto nel frattempo il progetto dei Maestri cantori di Norimberga. Nel 1864 l'invito di Luigi II di Baviera a tornare in Germania e ad allestire a Monaco Tannhäuser, Il vascello fantasma e Tristano e Isotta lo tolse temporaneamente da una situazione assai precaria: l'amicizia e l'ammirazione del giovane sovrano, pur liberando il musicista dalle difficoltà finanziarie del momento, non mancarono di suscitare a corte polemiche e gelosie, che costrinsero Wagner a tornare di nuovo in Svizzera, dapprima a Ginevra (1866), poi a Tribschen, presso Lucerna. Qui lo raggiunse Cosima, la figlia di Liszt e della contessa d'Agoult (dopo essersi separata dal marito Hans von Bülow), che Wagner sposò nel 1870 e dalla quale ebbe tre figli, tra cui Siegfried. A Tribschen Wagner terminò Sigfrido, Il crepuscolo degli dei, I maestri cantori di Norimberga; l'amicizia con Nietzsche, destinata di lì a pochi anni a trasformarsi in violenta polemica, fu un incentivo a una feconda attività critica, che s'affiancò al lavoro compositivo. Trasferitosi nel 1872 a Bayreuth, si dedicò alla realizzazione di un nuovo teatro capace di tradurre compiutamente in pratica la sua concezione del dramma musicale: il Festspielhaus fu trionfalmente inaugurato nel 1876 con la rappresentazione dell'intero ciclo dell'Anello dei Nibelungo. Dedicatosi alla sua ultima fatica compositiva, Parsifal cui lavorò dal 1877 al 1882, Wagner fu colto dalla morte nel palazzo Vendramin Calergi di Venezia un mese dopo averne ultimato la partitura. Fu sepolto a Bayreuth nel giardino della villa che egli stesso aveva voluto chiamare Wahnfried ("tregua al vaneggiare"): la sua tomba è un luogo di devoto pellegrinaggio per i cultori della sua musica attirati a Bayreuth dal festival annuale, attualmente diretto dal nipote Wolfgang. Oltre alle già citate opere teatrali appartengono alla produzione di Wagner varie composizioni corali e sinfonico-corali, alcune ouvertures, la Sinfonia in do (1832), Idillio di Sigfrido (1870), cicli di Lieder, pezzi per pianoforte, musica di scena e da camera; altri scritti teorici e autobiografici (oltre ai già citati). Un epistolario, non integrale, fu pubblicato in diciassette volumi nel 1912.
Le prime opere di Wagner si inseriscono nella tradizione italiana, tedesca e francese del primo Ottocento: nelle Fate scoperti sono i riferimenti a Weber e a Marschner; nel Divieto d'amare a Bellini, nel Rienzi a Spontini e a Meyerbeer. Il vascello fantasma è la prima compiuta rivelazione della sua personalità e contiene il nucleo di quella che sarà la sua futura tecnica dello sviluppo dei motivi; Tannhäuser costituisce un nuovo progresso nell'elaborazione di una rinnovata struttura drammatica, attraverso la sostituzione dei pezzi chiusi con una più ampia unità formale, la scena; Lohengrin, con l'ininterrotto fluire della linea melodica e la più raffinata tecnica strumentale, che sollecita un più equilibrato rapporto tra orchestra e palcoscenico, costituisce un preludio alla Tetralogia, nella quale prenderà forma compiuta in ogni suo aspetto la rivoluzionaria concezione wagneriana del teatro musicale. Opponendosi all'estetica teatrale del suo tempo, Wagner mirò a realizzare un'opera d'arte totale (Gesamtkunstwerk) nella quale le singole arti, poesia, musica, recitazione, scenografia, rinunciassero alla propria individualità per concorrere unitariamente a una nuova e più efficace sintesi espressiva. Per la prima volta nella storia del teatro musicale, al creatore era conferita la responsabilità totale del progetto drammatico, dal libretto alla musica, alla regia, alla messa in scena. Soggetto ideale del dramma è per Wagner il mito, del quale la poesia traduce il nucleo concettuale e la musica la violenta carica emotiva. Il canto è trattato secondo la tecnica della "melodia infinita" caratterizzata da un ritmo flessibile, esemplato sulla frase poetica, e da una completa libertà formale, che prescinde sia dalla tradizionale distinzione tra recitativo, arioso e aria, sia dalle consuete partizioni strutturali (arie, duetti, pezzi d'insieme). Abolito ogni pezzo chiuso e ogni prevalenza del canto sull'elemento strumentale, la voce poggia su una complessa intelaiatura orchestrale di ampio respiro sinfonico che, attraverso un piano tonale in continuo divenire (già in Tristano e Isotta Wagner aveva posto le basi di una radicale revisione dei tradizionali rapporti armonici), garantisce un'organica coerenza allo svolgimento formale del dramma. Essa è accentuata dall'impiego dei Leit-motive, temi musicali legati a un personaggio, a un'idea, ecc., utilizzati in modo da creare una fitta trama di richiami semantici. L'orchestra di Wagner, un complesso imponente che prevede nella Tetralogia ben 134 strumenti, mira inoltre a una sottile funzione evocativa, affidata anzitutto alla pura suggestione del timbro. Ciò spiega la complessità della strumentazione wagneriana, erede delle conquiste di Berlioz, che richiede l'impiego degli archi divisi, il passaggio delle differenti sezioni di un tema a più strumenti, l'uso melodico dei "bassi profondi" (cioè gli strumenti più gravi dell'orchestra), nonché di strumenti sino allora poco sfruttati, quali il corno inglese, il clarinetto basso, il controfagotto, i tromboni, o altri, introdotti da Wagner stesso in orchestra: l'oboe contralto, la tromba bassa, la famiglia delle tube. Ad aumentare la suggestione della musica Wagner prescrisse inoltre che l'orchestra fosse disposta in modo da risultare invisibile agli spettatori (golfo mistico). Questi elementi sono tipici di tutta la produzione wagneriana della maturità, dalla Tetralogia ai Maestri cantori, a Parsifal, dove di volta in volta trovano applicazioni libere da ogni schematismo, in funzione di originali e ben individuate esigenze espressive. L'opera di Wagner, che costituisce la più significativa espressione del Romanticismo tedesco, si configura come un'imponente sintesi dell'esperienza musicale di quattro secoli: da Palestrina, il cui stile corale riecheggia in Parsifal, a Bach, la cui lezione contrappuntistica è avvertibile nei Maestri cantori, a Mozart, per certa raffinatezza nello strumentale, a Beethoven, per la tecnica di sviluppo dei motivi; infine, alla già citata esperienza del melodramma romantico, nonché, in particolare, alla tradizione dell'opéra-comique francese. Al di là degli epigoni, compositori quali Liszt, Bruckner, H. Wolf, Mahler, R. Strauss, V. d'Indy e A. Schönberg subirono dall'opera di Wagner un'influenza sostanziale; non meno determinante, infine, fu la risonanza della sua lezione nella cultura europea, non solo musicale, del tardo Ottocento e del primo Novecento.



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Data ultima modifica venerdì 23 marzo 2001 19.47.34